17 dicembre 2015

Il mistero di Quetzalcoatl o del serpente piumato.

Una leggenda messicana racconta che in tempi molto lontani visse il Dio re Quetzalcoatl, fondatore della stirpe che abitava le terre di Abya Yala, che è il nome che l'America aveva prima che gli Europei la chiamassero America, cancellando il suo vero nome.

Quetzalcoatl era un Dio buono, alto, dalla pelle chiara, con lunghi capelli neri e un barba fluente. Era figlio del dio azteco del cielo Mixcoatl e della dea della terra Chipalman, era venuto dall'Oriente ed aveva insegnato agli uomini tutte le leggi più sagge.

Si racconta che ai tempi di Quetzalcoatl la terra era così generosa che crescevano fiori e frutti senza richiedere la fatica del lavoro, che le pannocchie di mais erano così grandi che un uomo bastava appena per portarne una e che il cotone assumeva da solo, crescendo, i colori che i tintori avrebbero voluto dargli.....

Per difendere i confini del suo regno Quetzalcoatl dovette partire, affidando alla bellissima principessa sua sposa lo sterminato tesoro che era composto di tutte le ricchezze del mondo.

In assenza di Quetzalcoatl, la città fu assalita dai nemici, i quali volevano costringere la principessa ad indicare loro dove fosse nascosto il tesoro. Ma non ci riuscirono.

Alla fine la fedele sposa fu uccisa e dal sangue versato nacque la pianta del cacao, il cui frutto nasconde un tesoro di semi amari come le sofferenze dell'amore, forti come il coraggio, rossi come il sangue.

Quando il re tornò alla sua città e scoprì che la sua sposa era stata uccisa, volle far dono agli uomini di quella pianta che era nata, affinché per sempre fosse ricordato il sacrificio della sua amata principessa.

Il povero Quetzalcoatl si ammalò per il dolore della perdita della sua sposa e bevve una pozione che uno stregone gli aveva preparato. Ma invece di guarire uscì di senno.

Presto si congedò dal popolo che lo aveva fedelmente seguito fino al mare. Trovata una zattera di serpenti intrecciati, fuggì in alto mare dove scomparve, promettendo che un giorno sarebbe tornato per governare di nuovo nella gioia il suo immenso regno.

(tratta da: "Cioccolose fiabe", Ed. Coop. Quetzal)