29 gennaio 2017

Otto produttori hanno aderito: oltre a Coop. Quetzal, Antica Dolceria Bonajuto, Ciokarrua, Ciomod, Cio.to.ca, Delizie d’Autore, Dolceria Primavera, Sfizi Golosi.

L’intento è di dare una svolta e un po’ di aria nuova al comparto del cioccolato, prima che soccomba definitivamente come esperienza cittadina rilevante, generativa (ne parleremo venerdì 10 febbraio, ore 16.50, a Milano, al Salon du Chocolat, Agorà Fermento Cacao: “C’è fermento a Modica. Le prospettive di una sinergia siciliana”).

Ci interessa portare avanti valorizzazione e promozione del prodotto ben oltre il concetto del marchio IGP (se ci sarà), con iniziative culturali e iniziative di formazione per i produttori stessi. Questo significa un percorso di innalzamento della qualità del prodotto curando la tracciabilità e l’eticità della filiera, le materie prime.

Sul disciplinare IGP, già presentato al Ministero, ma per scrivere il quale ben pochi produttori sono stati coinvolti, insieme abbiamo prodotto una decina di osservazioni, al fine di renderlo più utile ed efficace per tutti i produttori e per una reale protezione del prodotto a cui tutti siamo ovviamente interessati. L’opportunità che abbiamo sarà di presentarle all’audizione pubblica ministeriale, essendo saltato l’incontro intermedio annunciato per ChocoModica, ma non realizzato.

Proponiamo la massima apertura: chiunque è interessato a questo percorso può aggregarsi. Resta un percorso diverso da quello del Consorzio di Tutela per obiettivi e metodi.

Se l’Amministrazione vorrà cogliere l’opportunità della proposta, restando attore importante e super partes fra tutti i produttori locali, benissimo.

Abbiamo il pieno sostegno di Fermento Cacao, manifesto del rinascimento del cioccolato italiano, che in tre modicani abbiamo convintamente da subito sottoscritto e questo ci colloca in un contesto nazionale (e non solo) più vasto, dove il cacao è necessariamente al centro, insieme alla voglia di sperimentare e crescere confrontandosi.