21 settembre 2019

Il prezzo per il mondo del commercio equo non è solo un dato di mercato, soggetto alle leggi della domanda e dell’offerta, degli sconti e delle promozioni.

È piuttosto un elemento fondamentale per la trasparenza della comunicazione e importante perché è il segno dei principi che il produttore applica.

Abbiamo quindi deciso di sintetizzare le voci che lo compongono in 5 elementi basandoci sul costo di produzione (al netto quindi dei margini applicati nei vari listini “al pubblico”, “gruppi di Acquisto solidale”, “rivenditori”, “distributori”).

Le 5 voci sono: le materie prime, la manodopera (sia per la produzione che per l’incarto), gli imballaggi (dalla pellicola interna, alla scatolina, alle scatole entro cui vengono spediti), le certificazioni (nel nostro caso BIO, VeganOK, IGP), spese della cooperativa (utenze, manutenzione ordinaria, consulenti fiscale e del lavoro, assicurazioni, fatturazione).

Le percentuali indicate sono dati medi fra le nostre 33 diverse referenze di cioccolato:

MATERIE PRIME: dal 22 al 45% (fra 0,25 a 0,74€ per barretta)

MANODOPERA: dal 16 al 22% (fra 0,15 a 0,27€)

IMBALLAGGI: dal 15 al 37% (fra 0,18 a 0,43€)

CERTIFICAZIONI: dallo 0,6 al 3% (fra 0,03 e 0,008€)

SPESE: dall’11 al 29% (fra 0,2 e 0,3€)

Le sensibili differenze da una barretta all’altra possono essere legate, per esempio, al costo delle materie prime: la percentuale di cacao al 50% nelle barrette LAeQUA e A’ccioccolata o al 85% nella Manchò 85% fa differenza; se c’è un cacao dell’Ecuador o della Colombia (come nelle barrette Chocopaz) che acquistiamo noi direttamente, fa differenza.

L’aromatizzazione al peperoncino che costa 34€ al kg e per ogni barretta ce ne sono 0,3 gr ha un altro costo rispetto alla vaniglia che invece costa 700€ al kg anche se la quantità nella barretta è simile oppure alla manna che costa 60€ al kg e ne mettiamo 4 o 6 gr in base alla ricetta o ai pistacchi che costano 41€ al kg, ma in una barretta ce ne sono 12 gr!

Pistacchi, mandorle, manna e vaniglia sono gli ingredienti più costosi. Nel caso di pistacchi e mandorle è anche più dispendiosa la manodopera visto che vengono messi a mano, barretta per barretta, negli stampi già completi.

La novità di quest’anno (che pure fa differenza nei costi) è che con due linee abbiamo aderito all’IGP: l’Identificazione Geografica Protetta è stata riconosciuta a novembre 2018 al cioccolato di Modica ed è necessario aderire per continuare a chiamarlo “cioccolato di Modica”.

Tutta la nostra produzione avviene sempre allo stesso modo (che rientra nel disciplinare IGP), ma la linea Intrigante, così come i cioccolatini, non rientrano nell’IGP (e quindi non hanno fra le certificazioni quel costo in aggiunta).

I costi della certificazione biologica sono aumentati rispetto agli anni scorsi.

Altra novità, questa volta nel segno di una riduzione dei costi e della semplificazione dell’imballaggio, è stato il rinnovo del packaging delle nostre barrette: abbiamo unificato le linee Intrigante, Manchò e Solocacao con una nuova fustella creata dal grafico Giorgio Battaglia con disegni leggeri ed evocativi del lavoro agricolo delle materie prime caratterizzanti la barretta.